Canzone
del 1985 che ci ricorda che siamo noi a fare la Storia. Fra un mese si andrà a
votare in questo paese sconquassato da spread, banche, privilegi, famiglie
potenti, mafie e poteri oscuri. Che un solo voto possa fare la differenza
difficile crederlo. Ma se saranno in molti a votare, almeno avremmo compiuto un
atto di coraggio. Se poi vincerà lo psiconano, il tecnico, l’ex comunista, le
toghe rosse o il comico-politico, vedremo. Andate comunque a votare.
La
storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo
noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La
storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La
storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo
rumore che rompe il silenzio,
questo
silenzio così duro da masticare.
E
poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti
rubano alla stessa maniera".
Ma
è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la
sera.
Però
la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la
storia entra dentro le stanze, le brucia,
la
storia dà torto e dà ragione.
La
storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo
noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E
poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando
si tratta di scegliere e di andare,
te
la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che
sanno benissimo cosa fare.
Quelli
che hanno letto milioni di libri
e
quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed
è per questo che la storia dà i brividi,
perchè
nessuno la può fermare.
La
storia siamo noi, siamo noi padri e figli,
siamo
noi, bella ciao, che partiamo.
La
storia non ha nascondigli,
la
storia non passa la mano.
La
storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.
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