domenica 3 novembre 2013

2113. La riforma delle forze armate, con il trucco of course!



Ci saranno 35mila uomini in meno in dodici anni, e come diceva l’ex ministro
Di Paola: meno uomini, armi migliori e usate meglio, perché la guerra è una cosa seria. Peccato che per raggiungere l’obiettivo si voglia scaricare su tutti noi quello che viene definito lo “scivolo d’oro”. Dai 50 anni in poi, quindi dieci anni prima del congedo, si potrà entrare in un magico limbo nel quale si conserverà l’ottantacinque per cento dello stipendio senza lavorare più nemmeno un solo giorno, con tanto di pensione piena. Non è esclusa neppure la facoltà di fare altri lavori, perché il reddito non si cumula. Questo bonus decennale per le forze armate in uscita verrà inserito nel codice dell’ordinamento militare a meno che Camera e Senato non si mettano di traverso in modo plateale, perché è solo previsto un loro parere, spingendo il governo a ripensarci. In definitiva il Parlamento non conta nulla e dei cittadini non ne parliamo. E meno male che i militari servono per garantire la pace, di certo non quella sociale.

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