Dal
prossimo novembre partiranno venti telefonate per verificare lo stato
delle liste d’attesa in Piemonte. Direttamente dall’assessorato
alla Sanità della Regione le “chiamate civetta” proveranno a
prenotare una visita specialistica o un esame diagnostico e se almeno
in quindici casi la risposta non sarà coerente con gli obiettivi
stabiliti il direttore dell’Asl o dell’Aso in questione non solo
non riceverà l’incentivo economico, ma vedrà seriamente messa in
discussione anche la sua permanenza nell’incarico. Prevedo che
magicamente non ci saranno più liste d'attesa o quasi (sic!).
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