Il centro
di accoglienza per minori della Fondazione Unitas catholica di Reggio
Calabria, scelto e finanziato dalla Regione per ospitare i ragazzi in
stato di abbandono dovrebbe essere per lo meno un posto decente,
peccato non lo sia. Per fortuna è interventua la Questura, che ne ha
sequestrato gran parte, disponendo l’immediato trasferimento di una
trentina di ragazzi dai 12 ai 17 anni egiziani, maliani e gambiani, a
causa delle terribili condizioni in cui erano costretti a vivere. In
attività è rimasta solo una piccola comunità, umile ma dignitosa,
che ospita minori italiani e comunitari. Il covo è un luogo immaginario, una locanda dove Jack propone ai suoi amici e ai suoi avventori la birra che produce. Un luogo di incontro e confronto davanti ad una buona birra artigianale (fino a qualche anno fa).
mercoledì 12 agosto 2015
3306. Quando il centro minori, gestito da un ente religioso, è un inferno
Il centro
di accoglienza per minori della Fondazione Unitas catholica di Reggio
Calabria, scelto e finanziato dalla Regione per ospitare i ragazzi in
stato di abbandono dovrebbe essere per lo meno un posto decente,
peccato non lo sia. Per fortuna è interventua la Questura, che ne ha
sequestrato gran parte, disponendo l’immediato trasferimento di una
trentina di ragazzi dai 12 ai 17 anni egiziani, maliani e gambiani, a
causa delle terribili condizioni in cui erano costretti a vivere. In
attività è rimasta solo una piccola comunità, umile ma dignitosa,
che ospita minori italiani e comunitari.
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