Più
si ripete una cosa è più diventa reale. A forza di sentire che la sanità
lombarda rappresenta l’eccellenza quasi non ci si crede che stia collassando.
Ovviamente ironizzo su un sistema che è stato mantenuto in vita artificialmente
e a forza di proclami dal suo celeste governatore. Nelle strutture private
accreditate infatti si annunciano 1.500 esuberi, mentre in quelle pubbliche
sono a rischio più di tremila posti di lavoro a tempo determinato. Una
situazione da addebitare in parte agli ultimi provvedimenti sulle spese
sanitarie, imposti dal governo e dalla Regione. I tagli previsti per il 2013
sono infatti complessivamente pari a 300 milioni di euro. A questo deve
aggiungersi il blocco dei fondi contrattuali nazionali per la contrattazione
integrativa aziendale al dicembre 2011, con un taglio per il 2013 del 15 per
cento alle risorse regionali per progetti per migliorare qualità ed efficienza
di servizi e prestazioni, la revisione dei contratti di asl e ospedali con
diminuzione delle prestazioni a cooperative che erogano servizi ausiliari, e il
raggiungimento dei tetti di spesa, che ha portato al blocco delle prestazioni
fino a fine anno in molte strutture pubbliche e private.
E
poi a me la parola eccellenza ha sempre fatto venire l’orticaria!
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