Oramai
siamo abituati che solo una ricerca scientifica officializza una realtà, per
poi magari confutarla dopo qualche anno. Intanto però quella è la verità. Sul
cibo si sono fatte ricerche di ogni genere, pro e contro qualsiasi cosa,
cercando sempre di tirare l’acqua al proprio mulino, perchè il problema delle
ricerche è l’obiettività. Se cerchi una cosa, probabilmente la trovi, ma se nel
frattempo trovi altro? Se confuta l’ipotesi, meglio lasciar perdere. Ci voleva
una ricerca per capire che il cibo non solo ci alimenta, ma incide sul nostro
umore e benessere psicologico. Uno studio dell’Università di Montreal sentenzia
che il junk food – e in particolare i grassi contenuti in grandi quantità negli
alimenti spazzatura – portano a una vera dipendenza e scatenano reazioni
imprevedibili, simili a quelle provocate dalla sindrome di astinenza, nel
momento in cui si decide di cambiare regime alimentare. In pratica una
dipendenza simile a quella innescata da una droga, e respingere l’assuefazione
causa gli stessi sintomi da parte di un paziente durante la disintossicazione.
In particolare, secondo Stephanie Fulton, coordinatrice della ricerca, variare
l’alimentazione “causa sintomi di astinenza e una maggiore sensibilità alle
situazioni stressanti perché il consumo di cibi spazzatura altera i livelli di
molecole associate alla depressione. Questo fenomeno instaura un circolo
vizioso di alimentazione scorretta”. Ma secondo voi chi ha messo in piedi un
industria miliardari in campo alimentare, queste cose non le sa da anni?
Nessun commento:
Posta un commento