lunedì 10 dicembre 2012

1457. Cambiare quasi tutto per cambiare qualcosa?



Parafrasando la celebra frase gattopardesca, Monferino & Cota si sentono sempre più investiti del sacro fuoco riformista. L’ing. ha la forma mentis del magazziniere, Cota quello del piazzista. Uniti in un abbraccio mortale, soccombono i pazienti e gli operatori della sanità. Ma la cosa fondamentale è mettere i conti in ordine, visto lo sfascio lasciato da una sinistra irresponsabile. Fin qui per ridere, ma leggere:
1.  che la chiusura dell’Oftalmico entro giugno del prossimo anno porterà alla nascita, per la prima volta alle Molinette, di un reparto di Oculistica con sette letti e Day Surgery.
2.  che lo screening dei tumori della mammella sarà trasferito dall’ospedale di corso Bramante al Valdese, che consegnerà al Martini di via Tofane l’Anatomia Patologica, il laboratorio analisi, la Chirurgia generale, la Gastroenterologia e la Medicina.
3.  che al Cottolengo sorgerà una Breast Unit chirurgica per combattere il tumore del seno e al Valdese la chirurgia oncologica della Ginecologia sarà smantellata il 31 dicembre insieme alla Chirurgia plastica e alla Dermatologia, alla Neurologia e all’Ortopedia, attività date finora in service all’esterno.
4.  Che in provincia di Torino, gli ospedali di Venaria, Avigliana, Giaveno e Torre Pellice chiuderanno definitivamente i reparti di degenza, sia per malati in fase acuta, sia per l’assistenza post-acuzie.
5.  Che a Cuorgnè aprirà invece una lungodegenza con trasferimento di 27 letti da Castellamonte, mentre l’Ostetricia, da Cuorgnè, verrà trasferita a Ivrea.
mi fa accendere la luce su un immagine. Pazienti disorientati, che per capire dove devono andare magari muoino o peggiorano, e operatori del tutto demotivati dal loro emigrare verso terre sconosciute. C’è un differenza tra bulloni e persone, ma l’ing non lo sa e Cota non l’ha mai saputo.

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