A scriverlo è Don Winslow, scrittore americano, che si interroga sul fallimento della guerra statunitense contro la droga.
Scrive:
la dura verità è che fin quando ci
saranno compratori, ci saranno venditori.
Gli Stati Uniti totalizzano circa il 5
per cento della popolazione mondiale, ma consumano grosso modo il 25 per cento
delle droghe illecite nel mondo. Eppure, con un’ipocrisia la cui audacia è
davvero incredibile, noi diamo la colpa ai Paesi «produttori» ed esigiamo che
agiscano per controllare i loro problemi di droga. Non c’è nessun problema
messicano della droga, il problema è degli Stati Uniti. Mentre il governo
americano spende cifre che non può permettersi nel tentativo di impedire alle
droghe di entrare nel Paese, una parte significativa della popolazione
americana spende cifre (che spesso non può permettersi) per fare l’esatto
contrario. I messicani devono avere l’impressione di vivere accanto a uno
schizofrenico gigantesco ed esigente.
Non c’è dubbio, l’America ha un
problema di droga.
Ma la soluzione non è il modello
militare, una «guerra alla droga» che non prevede una chiara possibilità di
vittoria, una strategia d’uscita o una strategia qualsiasi che non sia la
fatalistica accettazione di uno stallo infinito. Non ha funzionato finora, non
può funzionare e non funzionerà.
E
propone: Siamo
intrappolati in un ciclo di arresti, retate e condanne fino al punto che
diverse generazioni delle stesse famiglie hanno scontato condanne in carcere
per crimini legati alla droga.
È ora di porre fine a questa guerra. È
ora di riconoscere il problema della droga come un problema di salute sociale,
e trattarlo nel modo appropriato.
La legalizzazione e la
depenalizzazione possono sembrare disgustose e spaventose, ma sono alternative
molto migliori di ciò che stiamo facendo ora.
Nel 1970, il budget della prima
«guerra alla droga» di Richard Nixon fu di 100 milioni di dollari. Quest’anno è
stato di 15,1 miliardi, una cifra 31 volte maggiore di quella di Nixon, anche
tenendo conto dell’inflazione.
Per alcuni problemi, non esistono
soluzioni buone, ma soltanto soluzioni meno cattive.
Nessun commento:
Posta un commento