Quando
in Italia devono farci digerire qualcosa, soprattutto di tipo economico, ci
dicono che è stata l’Europa a chiedercelo. Modo poco elegante per non assumersi
la responsabilità. Non sono stato io, sono gli altri. Questa volta il gioco
delle parti è invertito. Per l’Organizzazione europea dei consumatori poco o
nulla è stato fatto per regolamentare la presenza di sostanze nocive nei
giocattoli. L’unico progresso fatto, secondo una revisione critica eseguita da
Beuc con l’associazione europea per la standardizzazione Anec, è una
“insignificante diminuzione” dei livelli di cadmio in alcuni materiali. La
principale accusata resta dunque l’Europa, che “ha fallito la sua missione nel
garantire una maggiore sicurezza per i suoi 80 milioni di cittadini sotto i 14
anni”.
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