Un
proverbio dice che la mela non cade mai lontano dall'albero, così
Marina Berlusconi continua la scelta dinastica di nascondere l’ovvio e di
sostenere l’impossibile, in un gioco dissociativo che ha come unico obiettivo
continuare a riempirsi le tasche alla faccia, questa volta, di chi crede di far
soldi giocando d’azzardo. In questo caso è la sua Mondadori coinvolta nel tema
del gioco d’azzardo con una sua partecipata, la Glaming. (vedi post precedente).
Oltre
a minacciare una querela a Report, perché una querela non si nega mai a nessuno
soprattutto quando c’è di mezzo il buon nome della famiglia, la proprietà
sostiene che si tratta di una normale e importante operazione finanziaria in
cui non c’è nulla di irregolare.
Guido
Scorza, nel suo post, sostiene invece che essendo proprietaria oltre che di
mezza Italia anche del Milan, potrebbero esserci gli estremi per l’annullamento
della concessione, perché la disciplina sull’affidamento di concessioni per il
gioco online esclude che debbano sussistere relazioni tra chi gestisce il gioco
e le società sportive.
Se
Marina Berlusconi farà un passo indietro, lo farà anche il padre?
1 commento:
già me li vedo: i figli di B... fare come quelli di Craxi!
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