A Unomattina il 12 aprile si è parlato a lungo di gioco d'azzardo, croce e delizia degli italiani. Durante la trasmissione il sociologo ha fatto
una provocazione e una chiara accusa. Chi gioca d’azzardo non solo usa il proprio
denaro e spesso lo perde, ma investe del tempo che “ruba” ad altre occupazioni. Fiasco ha fatto un’ipotesi prendendo in esame le slot machine in cui si
può scommettere un euro per volta. Gli introiti derivanti da questo settore
equivalgono a 28 miliardi. Significa che ci sono state 28 miliardi di
operazioni di gioco. Ogni operazione dura in media sei secondi. Facendo una divisione semplicissima, si scopre
che sono state impiegate 46.660.000 ore per giocare quei 28 miliardi.
Procedendo allo stesso modo per tutte le altre voci – operazioni con le VLT,
con i gratta e vinci, con i giochi online, con quelli tradizionali – si arriva
a 49 miliardi di operazioni di gioco. E a quasi 70 milioni di giornate passate a
giocare. Su questo discorso Massimo Passamonti, coordinatore dell’area giochi e
intrattenimento di Confindustria, glissa ma sottolinea che i giocatori d’azzardo
patologici che arrivano ai Ser.T. sono pochissimi, per cui è un fenomeno del tutto marginale. Ma complimenti. Come dire
che i cocainomani sono pochi in Italia perche pochi si rivolgono ai servizi. Magari!
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