Il
mestiere dell’educatore poggia le proprie fondamenta sulla capacità
trasformativa che una buona relazione può favorire, nei confronti di chi non
sta bene o deve crescere. Più è lunga questa esperienza, più è probabile che le
persone cambino atteggiamento e acquisiscano nuove capacità di dialogo,
confronto e conoscenza di se stessi. La crisi, o perlomeno il taglio forsennato
al welfare, però stanno minando alla base questo importante strumento di lavoro
nel sociale perchè, sempre più spesso, gli educatori vengono assunti con contratto
a termine. A certificare questa situazione oltremodo triste e pericolosa per il
nostro futuro, è una ricerca dell’Auser, che rileva che figure ritenute fino a
ieri indispensabili per i servizi alla persone
- educatori, psicologi e
assistenti sociali - sempre più raramente hanno certezza di
continuità del loro lavoro (pubblico), anche se ogni previsione indica che il
numero di utenti sociali in Italia è destinato ad aumentare (in particolare per
i servizi per l'infanzia e l'assistenza domiciliare per gli anziani).
Il magnifico paese delle meraviglie!
Nessun commento:
Posta un commento