Sono
passati quindici anni dalla firma degli accordi del Venerdì santo (10 aprile
1998) che misero fine a trent’anni di troubles fra unionisti protestanti e
repubblicani cattolici, ma i “muri della pace” sono ancora tutti in piedi.
Nessuna delle barriere che dividono le due comunità è stata distrutta, anzi ne
sono sorte di nuove e qualcuna è stata anche sopraelevata, aggiungendo una rete
metallica alla costruzione in mattoni e cemento. L’associazione Belfast Interface
Project, che opera per il riavvicinamento fra cattolici e protestanti, ha
censito 99 muri, segno tangibile che la riconciliazione è ancora molto lontana
e che i cittadini si sentono più sicuri al riparo delle barriere, che da
decenni li proteggono dai lanci di sassi, bottiglie e petardi della parte
avversa. Opinione confermata da uno studio dell’università dell’Ulster: solo il
14 per cento degli abitanti dei quartieri a rischio è favorevole
all’abbattimento dei peace walls. Una storia così travagliata chissà quando
troverà pace.
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