Che un telefilm di fantascienza anticipi la realtà tecnologica fa un
certo effetto. Certo non abbiamo fatto ancora una brutta fine come in 1984,
forse, ma sapere che alcuni scienziati, in un futuro non proprio remoto,
potrebbero trovare il modo di viaggiare con motori a curvatura la trovo una
cosa affascinante. Che la fantasia, basata su alcuni concetti di base, trovi
infine una dimensione concreta colloca Gene Roddenberry nella splendida
categoria dei visionari.
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