Il
decreto di ieri stabilizzerà 150mila precari nella pubblica amministrazione, di
questi 35mila impiegati nella sanità. Unico requisito aver lavorato almeno tre
anni, negli ultimi cinque in quella amministrazione. I tempi però non saranno
velocissimi. Occorerà un decreto da approvare entro tre mesi, in accordo con
le Regioni, che definirà meglio il tutto. Mentre per alcuni si tratta di una
sanatoria come in questo articolo, di cui condivido i contenuti, personalmente
non sono molto ottimista del risultato. Il problema è dire chiaramente che quei
precari servono a qualcosa e soprattutto che sono lì per meriti e non perchè
conoscevano qualcuno ai tempi della pseudo assunzione. I concorsi sono
obbligatori per gli enti pubblici, ma fatti con questo tipo di riserva,
rappresentano veramente la morte della selezione pubblica e non credo neanche
al fatto che sarà l’ultimo. Se si vuole fare una informata di personale,
occorre che sia un numero necessario e calcolato anche in base a future
esigenze, mentre invece si colma, per adesso, quella che è una vita lavorativa
grama, fatta di incertezza non solo per il lavoratore, ma anche per i pazienti.
Infine anche gli interinali sono considerati precari?
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