venerdì 1 febbraio 2013

1568. L’Europa ce lo chiede, ma facciamo altro!



L’Europa non ha imparato nulla dalle catastrofi ambientali e sanitarie del passato. Non solo, non ha fatto niente per impedire che i suoi cittadini smettessero di fidarsi di lei. Parla chiaro l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) nel suo nuovo rapporto: “C’è stato un collasso della fiducia non solo nelle istituzioni, ma anche nelle grandi compagnie”. Che, secondo lo studio Eea, in alcuni campi sono arrivate a corrompere o minare la regolamentazione comunitaria, manipolare la ricerca e pressare i governi “per il proprio beneficio finanziario”. Un tono duro e inusuale quello dell’Agenzia, che nello studio tratta i temi più complessi e controversi: dal nucleare agli Ogm, “troppo pubblicizzati e non necessariamente sicuri”, fino agli effetti sulla salute di cellulari e pesticidi. Parola d’ordine? Allerta, soprattutto considerate le avvisaglie che ci si ostina a ignorare, e i costi che ci si avvia a sostenere. Inclusi quelli dovuti all’inquinamento atmosferico, vera e propria piaga che, anche in questo 2013, Anno europeo dell’aria, porterà il mezzo miliardo di cittadini Ue a sborsare 250 euro a testa. E altri 250mila a morire prematuramente.

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