L’Europa
non ha imparato nulla dalle catastrofi ambientali e sanitarie del passato. Non
solo, non ha fatto niente per impedire che i suoi cittadini smettessero di
fidarsi di lei. Parla chiaro l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) nel suo
nuovo rapporto: “C’è stato un collasso della fiducia non solo nelle
istituzioni, ma anche nelle grandi compagnie”. Che, secondo lo studio Eea, in
alcuni campi sono arrivate a corrompere o minare la regolamentazione
comunitaria, manipolare la ricerca e pressare i governi “per il proprio
beneficio finanziario”. Un tono duro e inusuale quello dell’Agenzia, che nello
studio tratta i temi più complessi e controversi: dal nucleare agli Ogm,
“troppo pubblicizzati e non necessariamente sicuri”, fino agli effetti sulla
salute di cellulari e pesticidi. Parola d’ordine? Allerta, soprattutto
considerate le avvisaglie che ci si ostina a ignorare, e i costi che ci si
avvia a sostenere. Inclusi quelli dovuti all’inquinamento atmosferico, vera e
propria piaga che, anche in questo 2013, Anno europeo dell’aria, porterà il
mezzo miliardo di cittadini Ue a sborsare 250 euro a testa. E altri 250mila a
morire prematuramente.
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