Ci
hanno provato a mettere a confronto i diversi programmi ed ecco qui un primo
resoconto e confronto. Molte le proposte in campo e parecchie anche le
similitudini, a partire dalla necessità comune di riformare il Titolo V della
Costituzione. Ma in realtà le posizioni dei partiti risentono anche di alcune
differenze macroscopiche che attengono proprio alle basi del sistema. C’è chi
difende a spada tratta il Ssn così com’è e punta ad un suo miglioramento ma
senza intaccarne i paradigmi fondamentali, anzi l’idea è di ridare centralità
decisionale al sistema. E in questo filone possiamo racchiudere il Pd, Sel e
ancor di più Rivoluzione Civile e in qualche misura il Movimento 5 Stelle. Poi
c’è chi, come la Lista Monti, difende il Ssn ma strizza anche l’occhio anche a
forme di compartecipazione al Fsn diverse (vedi sanità integrativa) e poi (Fare
per Fermare il Declino) che punta su di una competizione a parità di condizioni
tra pubblico e privato. Infine, c’è il Pdl che ripropone con decisione i costi
standard e una prosecuzione del progetto federalista.
Ma
se questi sono i filoni "ideologici" entro cui si muovono gli
schieramenti, nello specifico vi sono anche molte proposte simili tra loro,
anche perché, forse, oggettivamente rappresentano misure che servono alla
sanità italiana a prescindere dal partito di appartenenza. E ci stiamo
riferendo al potenziamento delle cure primarie, al miglioramento dei meccanismi
di appropriatezza delle cure, all’uscita della politica dalle nomine in sanità
e al miglioramento della trasparenza attraverso la pubblicazione di tutti gli
atti, solo per citare le più rilevanti.
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