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venerdì 27 maggio 2011

189. VIII° arrondissement di Parigi – Élysée (1/8)

In questo distretto, risultato dell'espansione ottocentesca della città, risiede l’alta borghesia. È famoso per l’Avenue des Champs-Elysées, per il Palais de l'Élysée e il Ministère de l'Intérieur.
Passeggiando per il distretto si possono incontrare l’Arc de triomphe de l'Étoile, la Gare Saint-Lazare, l’Hôtel de Crillon, l’Hôtel de la Marine, l’Automobile Club de France, il Parc Monceau, la Église de la Madeleine, il Palais de la découverte, il Grand Palais e il Petit Palais, il Pont Alexandre III, la Église de Saint-Augustin, il Théâtre des Champs-Élysées, il Musée Jacquemart-André, l’Hôtel de Marigny, la Salle Gaveau, la sede de l'EDF (Électricité de France), la sede de l'Union pour un mouvement populaire (UMP), le Lido, le Crazy Horse Saloon, il Musée Cernuschi, il Musée Nissim de Camondo, la Cathédrale américaine de Paris, la Chapelle expiatoire, il Théâtre Marigny, la Salle Pleyel e l’Hôtel de La Vaupalière.



Avenue des Champs-Elysées 
Avenue des Champs-Elysées  
Altro luogo simbolo della città, questo lungo viale alberato deve il suo nome ai Campi Elisi, il luogo degli Inferi dove soggiornavano le anime virtuose nella mitologia greca. Inizia da place de la Concorde per terminare quasi 2 chilometri dopo in place Charles-de-Gaulle, e si incontrano importanti edifici come l’Eliseo, le più quotate marche, i caffè e i cinema più rinomati, i locali di lusso della città.
Il suo tracciato rettilineo, l’asse storico dell’ovest parigino, offre una lunga prospettiva che nasce dal palazzo del Louvre, dove si allinea con la statua equestre di Luigi XIV, l'arco di trionfo del Carrousel, il giardino del Tuileries, l'obelisco di place de la Concorde, l'arco di trionfo l'Étoile e più lontano, fuori Parigi, l'arcata de la Défense.
Fu Maria dei Medici nel 1616 a volere lungo la Senna un viale bordato di alberi che chiamerà il Corso della Regina.
Successivamente Luigi XIV incaricò André Le Nôtre, paesaggista del castello di Versailles, di proseguirne la costruzione chiamandolo Gran Corso.
La reputazione di questo viale però non è delle migliori e solo durante la Rivoluzione acquista quel ruolo centrale che mantiene tuttora e nel 1789 diventano gli Champs-Elysées.
Nel 1834 l'architetto Jacques Hittorff è artefice della prima grande riqualificazione del viale con la costruzione di fontane, luoghi pubblici, caffè e il posizionamento di lampioni di illuminazione a gas. Durante il secondo Impero si arricchisce di bei palazzi e diventa un luogo lussuoso.
Il viale è stato il primo al mondo a ricevere un rivestimento in bitume in 1938 e nel 1994 ha ricevuto un massiccio intervento di restyiling da parte dell’urbanista Bernard Huet, del designer Jean-Michel Wilmotte e dal arredatore urbano Norman Foster che ha portato, tra le altre cose, alla soppressione dei controviali.
Passeggiando per il lungo viale, oltre agli scintillanti negozi, al numero 25 si può incontrare l’Hotel del Païva, costruito tra il 1856 e il 1866 dall'architetto Pierre Manguin per Esther Lachmann, marchesa di Païva, celebre cortigiana. Di un lusso eccezionale, l’hotel è celebre per il fasto delle sue decorazione interiore, e  costituisce uno dei migliori esempi conservati di architettura privata del Secondo Impero.
Al numero 124 invece si può vedere un edificio costruito nel 1858 per Santiago Drake del Castillo, uno dei rari esempi conservati degli hotel che bordavano il viale sotto il Secondo Impero.
Palais de l'Élysée
Palais de l'Élysée
L’edificio è stato costruito dall’architetto Armand-Claude Mollet tra il 1718 e il 1722 per Louis Henri de La Tour d'Auvergne, conte d'Évreux. Diventa poi la residenza parigina della marchesa di Pompadour, viene acquistato dal banchiere Nicolas Beaujon e prima della Rivoluzione vi risiede Louise-Marie-Bathilde di Orléans, duchessa di Bourbon. L’edificio viene sequestrato, il Direttorio poi lo rende ufficialmente alla duchessa di Bourbon, torna di proprietà pubblica trasformandolo in luogo per feste, negozi e alcuni appartamenti affittati.
Nel 1805 il maresciallo di Francia Joachim Murât, cognato del Primo console Napoleone Bonaparte, lo acquista insediandosi con la moglie Carolina Bonaparte, ci vivrà anche Napoleone Bonaparte e Napoleone III. Oggi è la residenza ufficiale, l‘ufficio e il luogo di ricevimento del presidente della Repubblica. 
Charles de Gaulle, a partire dal 1958, definirà l'organizzazione dell'interno del palazzo che troviamo oggi.