Potrebbero
essere almeno 10mila le famiglie che dal primo gennaio 2015
perderanno l'assegno di cura. Una delibera del 2013 carica i malati
non autosufficienti sulle spalle del welfare comunale, che non naviga
proprio in buone acque. Contro le delibere approvate dal centrodestra
sull'assistenza (nuove tariffe, penalizzanti valutazioni sui livelli
di gravità dei pazienti) nei mesi scorsi enti gestori, Anci e
associazioni non hanno esitato a rivolgersi al Tar. La Regione ha
contrattaccato facendo ricorso al Consiglio di Stato che si
pronuncerà il 13 novembre.
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