Non
c'è limite etico o morale negli affari. Una lezione che i cinesi
hanno imparato molto bene e applicano a tutti i settori remunerativi
che questa infame società produce. Quindi non deve purtroppo stupire
che in dieci anni in Cina le aziende specializzate nella produzione
di strumenti di tortura sono aumentate, da 28 alle attuali 130. Non
tutta la produzione rimane in terra cinese, molta supera i confini e
ne dispongono i corpi di polizia in Cambogia, Thailandia e in altri
paesi asiatici e africani dove torture, percosse e maltrattamenti di
chi viene arrestato sono notoriamente all'ordine del giorno.
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