Quattro
ambientalisti sono stati assassinati nella foresta al confine fra
Perù e Brasile, tra cui l'attivista peruviano. Di etnia ashàninkas,
come le altre tre vittime, Chota, che aveva 54 anni, era da tempo uno
dei leader indigeni più impegnati nella difesa della foresta
amazzonica dalla deforestazione illegale e dai narcos che usano le
vie fluviali sul confine per portare la cocaina dal Perù in Brasile
e poi verso l'Europa. Più volte, negli ultimi mesi, aveva lanciato
appelli al governo peruviano sui rischi per la sua sicurezza e quella
degli indios ashàninkas perché aveva ricevuto numerose minacce di
morte. Alla fine di agosto aveva intrapreso un viaggio nella foresta,
a piedi, insieme ad altri tre attivisti per riunirsi in Brasile con
altri capi indios. Tutti e quattro sono stati assassinati sulla via
del ritorno. Dalle bande di tagliatori illegali di alberi o dai
narcotrafficanti.
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