È il titolo del libro del 1998 scritto da Tibor Fischer con il sottotitolo: “avere in mano una pistola è come essere dalla parte giusta in un dialogo socratico”.
Già dalla copertina si intuisce che si avrà a che fare con rapine, concetti filosofici snocciolati nei momenti più impensabili ed un interessante e particolare modo di vedere e vivere la vita. Il protagonista Eddie Coffin, ricercatore a Cambridge di filosofia, è talmente nei guai che deve lasciare la Gran Bretagna per andare a cercare ricovero nel sud della Francia dove incontra Hubert, rapinatore di professione dalle mille protesi. I due, che hanno in comune l’amore per la zetetica, per il cibo e per il buon vino, decidono di mettere su una gang per rapinare le banche. In cambio del denaro elargiscono chicche di filosofia presocratica, finendo per diventare dei criminali ricercati da un commissario corso particolarmente imbranato, e con la complicità di Jocelyne, un'avvenente vice direttrice di banca con cui il filosofo intraprende un'improbabile flirt. Tra i veloci scambi di battute, le sbronze colossali e le risse nei locali più malfamati di Francia, il filosofo si perde in riflessioni paradossali, pillole di filosofia ionica e malinconici ricordi. Un romanzo divertente, con un ottimo ritmo e un linguaggio molto particolare, ottimo sostegno per una storia originale e piacevolmente british.
Nessun commento:
Posta un commento