Lungo questo importante fiume francese, dal 1414 in poi, a seguito della fuga del delfino di Francia da Parigi invasa dai Borgognoni, sono sorte dimore e castelli che oggi possiamo ammirare in tutta la loro bellezza e la loro storia, oltre quattro secoli di residenze di re, nobili e alta borghesia che elessero questo lungo tratto di fiume loro residenza per feste e divertimenti.
Il prestigio che tali residenze hanno dato alla Loira ha permesso alla regione di essere eletta Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Moltissime sono le possibilità di visita, oltre trecento, così nel mio viaggio di qualche anno fa ho scelto quattro destinazioni perché ognuna rappresenta una particolarità architettonica e stilistica.
Costruito nel XV secolo da re Luigi XI di Francia per difendere i confini dall’invasione inglese, si trova all’interno del paese ed è una tappa fondamentale per chi ama i castelli tipicamente medioevali. Ogni camera ha caratteristiche specifiche e rivestimenti, mobili, quadri e sculture richiamano l’arredamento ed i gusti del tempo grazie al prezioso lavoro di Jacques Siegfried, che nel 1885 ne è divenuto proprietario, e con la ventennale opera di restauro che lo ha riportato ai fasti del passato. Da non perdere la sala principale del castello che vide convolare a nozze nel 1491 re Carlo VIII di Francia e la duchessa Anna di Bretagna, allora quindicenne. Inoltre si possono visitare il Salone dei Mille Fiori, della Caccia al Cervo e dei Nuovi Eroi, luoghi che riescono a evocare le particolari atmosfere rinascimentali, grazie anche alle scelte coreografiche.
Il Castello di Chaumont
Giunge a noi più come residenza rinascimentale che come fortezza. Sorge su di una collinetta, posizione dalla quale riesce a dominare tutto il paese e venne edificato nel X secolo da Eudes I, conte di Blois. Passa di proprietà in proprietà fino al 1550, quando Caterina de Medici ne divenne proprietaria per 120 mila libbre. Si narra che da una delle torri la regina, insieme al suo maestro di scienze occulte, si dilettasse a studiare gli astri traendo da essi segni misteriosi; anche Nostradamus fu uno dei tanti astrologi ad essere invitati a corte. Alla morte del marito nel 1559, Enrico II di Francia, la regina costrinse Diana di Poitiers, amante del re, a cederle il Castello di Chenonceau in cambio di quello di Chaumont. La nuova proprietaria abitò qui per un breve periodo prima di ritirarsi nella sua tenuta di Anet, ma riuscì a rifare il cammino di ronda, i merli e le caditoie che fece decorare con le sue iniziali e i suoi emblemi.
Avvengono poi altri passaggi di proprietà, nuovi lavori e ampliamenti, fino all’ultimo del 1875, quando la proprietaria mademoiselle Say acquista la tenuta e sposa il principe Amedée de Broglie, che affida quindi i lavori all’architetto Sanson per trasformarla in una residenza di lusso. Viene ridisegnato il parco, spostati alcuni edifici ma soprattutto vengono risistemati gli interni con un gusto neo-medioevale con l’acquisto di mobili, addobbi, tavoli e oggetti d’arte, come l’interessante collezione di ceramiche e tappezzerie.
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