La notizia di oggi arriva dal profondo est, dall’operoso Veneto, una delle roccaforti legiste, che al grido di “Roma ladrona” ha quasi realizzato il federalismo, sua principale ragione d’essere. L’indagine, partita da una segnalazione interna, ha rilevato che novantotto impiegati su centoundici, potrebbero aver fatto la spesa piuttosto che lavorare. Colpisce ovviamente che questo sia accaduto a Rovigo e ancora non sappiamo se tra questo numero altissimo di impiegati ci sono anche coloro che andavano in missione per conto della regione e quindi lavoravano fuori sede per dei controlli, ma la cosa che sappiamo è che il dirigente intervistato ha subito ridimensionato e difeso i suoi sottoposti, dichiarando che sono tutti lavoratori onesti. Un giorno mi piacerebbe sentire qualcuno che accusato o come si suol dire “preso con le mani nella marmellata” dicesse semplicemente: è vero sono stato io. So che non fa parte del DNA dell’italico popolo, che sia del sud, del nord, dell’est, dell’ovest o delle isole, per cui non mi rimane che constatare che l’ennesima toga rossa ha colpito degli inermi cittadini, vittime delle procure comuniste.
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