venerdì 25 febbraio 2011

63. Solidarietà ai kiwi (mi riferisco ai neozelandesi e non al frutto!)



Ho avuto la fortuna di poter viaggiare in Nuova Zelanda ed il vagare mi ha portato anche a Christchurch. Le città nell’isola non sono mai molto caotiche, a parte Auckland, hanno costruzioni basse e le persone non sembrano affannarsi molto. Questa città è anche ricca di scuole di lingua inglese ed è particolarmente amata dai giapponesi, che ne formano una piccola colonia che arriva per studiare la lingua qualche mese e poi torna in patria. Sebbene leggo che la Nuova Zelanda è terra di terremoti, uno è avvenuto nel mese di settembre senza provocare vittime ma con ingenti danni, mi duole la notizia delle centinaia di morti e feriti per il terremoto di martedì.
“I soccorsi sono in corso per salvare le persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Ci sono anche alcune storie particolari, come quella di un gruppo di giapponesi. Hanno chiesto aiuto via email da sotto le macerie di un edificio di sei piani crollato. La richiesta di aiuto è partita grazie all'email inviata da un'insegnante. Due studenti giapponesi sono ancora bloccati sotto le macerie, mentre undici compagni risultano dispersi. Fanno parte di un gruppo di 21 studenti e due professori dell'Università di lingue straniere di Toyama venuti in Nuova Zelanda a studiare l'inglese per un mese. Una impiegata di un ufficio di Christchurch si è salvata riparandosi sotto una scrivania. Ha telefonato l'emittente «Seven» e, in diretta, ha raccontato la sua situazione: «Ero seduta alla mia scrivania, mi sono rifugiata sotto e il tetto è crollato sul piano del tavolo. Così adesso sono schiacciata qua sotto e non mi posso muovere». I soccorsi sono scattati subito seguendo le sue indicazioni.” (corriere.it)

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