Loretta Napoleoni firma questo saggio del 2008, dove approfondisce il ruolo dell’economia sotterranea ed illegale all’interno dell’economia mondiale, sottolineando che tutte le volte che la politica perde il controllo sul mondo economico, si sviluppano movimenti sottotraccia, volti all’arricchimento di qualcuno a danno di molti. In questa analisi particolarmente ricca ed argomentata emergono i temi dello sfruttamento e della schiavitù “moderna” come le schiave del sesso che nei primi anni '90 lasciavano il blocco sovietico e si riversavano in massa sui mercati occidentali o come gli schiavi delle piantagioni di cacao dell'Africa occidentale o dei frutteti della California, della fiorente industria illegale del pesce o delle fabbriche di oggetti falsi, creando reddito illegale per 1.500 miliardi di dollari. Con una scrittura sciolta e accattivante la Napoleoni conduce il lettore in un viaggio sconvolgente nel nuovo ordine mondiale caratterizzato da connessioni paradossali come l’uso delle carte di credito che triplicano l'indebitamento dei consumatori, il Patriot Act americano, che dovrebbe ridurre il riciclaggio del denaro sporco ma in realtà lo facilita o come il gioco d'azzardo, illegale in molti stati, ma che trova una prosperosa zona franca in internet. Il rischio maggiore dell'economia canaglia, scrive la Napoleoni, sarà quello di spazzare via secoli di conquiste sociali e di trasformare il ceto medio occidentale nel proletariato mondiale. La scrittrice propone anche un nuovo scenario emergente come l’economia della sharia, dove il mondo islamico trova un equilibrio tra denaro e etica, interessante proposta anche per il mondo occidentale.
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