Una
fascia di terra si estende per quasi 5.000 chilometri quadrati nel cuore
dell'Africa lungo il bacino del fiume Congo. È la “sottile linea verde”: qui si
trovano alcune delle più grandi riserve naturali del continente, dove vivono
elefanti, rinoceronti e altre specie rare, in uno dei più grandi polmoni verdi
del pianeta. Ma in Africa ogni ricchezza, dai diamanti insanguinati della
Sierra Leone ai minerali saccheggiati dal Congo, si trasforma in una
macellazione di esseri umani e di animali. Cifre incredibili per affari
milionari. Negli
ultimi dieci anni, secondo i dati della Thin green line foundation, sono almeno 1000 i ranger uccisi dai
bracconieri nel mondo. In India, alcuni ranger sono stati sepolti vivi da un
gruppo di cacciatori di frodo. In Sudamerica, rischiano la loro vita ogni volta
che entrano in contrasto con i cartelli criminali o i proprietari dei terreni
dove si coltiva la droga. Ma è l'Africa il campo di battaglia più sanguinoso:
solo nel parco nazionale del Congo dal 2000 sono caduti almeno 182 ranger.
Il
parco di Zakouma in dieci anni ha perso il 90percento dei suoi elefanti, dai
4.350 del 2002 ai 450 attuali, mentre nel parco di Garamba, che un tempo
ospitava 20mila elefanti, adesso ne sono rimasti solo 2.400.
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