Interessante
intervista a Luigi Magistro, ex direttore accertamento dell'Agenzia delle
entrate e da un anno a capo dei monopoli, l’organismo dello Stato che dovrebbe
gestire e garantire il gioco legale in Italia.
Obiettivo
principe della sua azione dichiara d’essere la completa pulizia del mondo del
gioco, per renderlo impermeabile alle infiltrazioni mafiose. Nobile intento,
peccato che sia, a mio parere, già molto tardi. I nobili intenti cadono però
davanti alle “ludopatie”, quando dice che non ci sono numeri certi su quanti
siano realmente i “malati da gioco d’azzardo”. Infine si spertica su un
paradosso del tutto inconsistente: l’opinione pubblica si concentra sulle
ludopatie, mentre c’è assai meno attenzione sul fatto che loro ci confrontano
quotidianamente con un sistema a grosso rischio di infiltrazioni criminali. Ma
cosa pensa che dobbiamo pure ringraziarlo perchè lui è solo contro tutte le
mafie che vogliono entrare nel giro? A parte che ci sono già, cosa può
importare a una moglie che il proprio marito butta via tutti i soldi dello
stipendio e spesso anche altro, non in una macchinetta legale, ma in una in
mano alle mafie? Per lei non fa alcuna differenza e che l’AAMS stia a vigilare
il fortino non gliene può fregare de meno, lei sa solo una cosa: quei soldi non
li rivedrà mai più!
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