È un
giovane imprenditore agricolo, proprietario di una piccola impresa biologica
nella Valle del Simeto che ha commesso un “imperdonabile” errore: denunciare
che un oasi naturale era stata trasformata in discarica ovviamente abusiva e
gestita dalla mafia. Per questo ha subìto un altro terribile avvertimento. Già
quindici giorni fa quattro delle sue pecore erano state uccise a colpi di
fucile ed una era stata fatta ritrovare sgozzata davanti la porta d’ingresso.
La notte scorsa si è verificato un episodio simile, il trentaquattrenne,
infatti, ha ritrovato uno dei suoi animali sventrato con accanto una sbarra di
ferro coperta di sangue.
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