Chissà
quali sogni aveva il 19enne che si è suicidato, perchè aveva svuotato il conto
postale giocando a poker e scommettendo online. Di lui rimarrà traccia su
qualche giornale, come ennesimo esempio del “male” che rappresenta il gioco d’azzardo
e verrà strumentalizzato dal solito politico di turno, che intende cavalcare l’onda
popolare mentre continua a banchettare al tavolo delle società concessionarie. La voce del gesto si sarà sparsa velocemente nel piccolo paese campano, qualcuno lo avrà ricordato, molti saranno dispiaciuti, altri indifferenti. In chiesa il parroco dirà qualcosa di cristiano per addolcire gli animi più tristi. Rimarrà a lungo, invece, il dolore di una famiglia che non è riuscita a vederlo
questo ragazzino, impegnato a “scalare” la società dietro al mito della
ricchezza facile e veloce. Con il colpo della vita magari immaginava di fare
regali, sistemare papà e mamma e poi c’è sempre un pensiero per i fratelli e
gli amici. Pensieri genuini, ma anche ingenui, che l’hanno condotto a sciupare
i risparmi del conto postale. Un onta che non è riuscito a trattenere e che lo
ha condotto alla morte. Gli auguro di stare bene ora, ovunque lui sia.
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