lunedì 1 luglio 2013

1895. Lo psicologo educatore



In Italia di sono 90 mila psicologi, uno ogni 740 abitanti. Di questi un quarto lavora nei servizi pubblici, nella grande maggioranza dei casi con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Un altro quarto sono gli psicoterapeuti, liberi professionisti che svolgono l’attività in uno studio. Altri 20mila sono i “famigerati” psicologi-educatori. L’età media è più bassa, sono inquadrati con svariate forme contrattuale e uno su due è un atipico. La maggioranza lavora in ambito pubblico, ma in questo segmento è forte la presenza di cooperative. Una piccola percentuale lavora anche nelle organizzazioni, alle dipendenze di un’azienda e si occupano in prevalenza di lavoro e risorse umane ma anche di marketing e ricerche sui consumi. Infine lo psicologo flessibile con partita Iva che rappresenta il 18 percento. È un libero professionista che si occupa di sostegno psicologico in svariati settori come la salute, la scuola, la formazione professionale e persino l’area giuridica. Vorrei soffermarmi su un fatto: gli psicologi sottraggono lavoro ad almeno 25mila educatori in Italia. A me non sembrano pochi posti di lavoro e soprattutto: cosa direbbero se fossero gli educatori a sottrargli posti di lavoro?

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