L’Asl
di Pescara ci prova e istituisce un codice di comportamento che dovrebbe evitare
casi di corruzione. Già però si parte male, quando si legge che nessuno si è
candidato a quel posto, che immagino preveda uno stipendio, e che il posto è
stato affidato al più anziano di servizio: fossi io avrei fatto un po’ di
scongiuri prima di accettare. Infine arriva il decalogo, che sembra di leggere
il manuale lapalissiano di etica e correttezza nelle interazioni di potere, ma
si vede che in Italia dobbiamo anche scrivere che non bisogna usare l’auto e il
telefono di servizio per scopi privati. Viene anche scritto che non si possono
accettare tangenti. Ma dovevano scriverlo in un codice per far cambiare le
brutte abitudini dei loro alti, medi e bassi dirigenti?
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