Si
sposta il “fronte” imperialista americano, lasciando le basi tedesche e
investendo verso gli scenari africani e mediorientali. Vengono così comode le
basi di Aviano e di Sigonella, senza dimenticare Napoli, Pisa e Vicenza. Una
presenza che è destinata a crescere, senza che gli italiani dicano nulla, come
capita sempre quando si parla di “cose militari” Unica criticità le proteste
per la costruzione della base di comunicazione Muos a Niscemi. La popolazuione
non la vuole, ma guarda caso l'Istituto Superiore di Sanità ha stabilito che
non è pericolosa per la salute di quanti vivono nelle vicinanze. Finirà come i
tanti militari intossicati dall’uranio impoverito?
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