Le
banche praticano tassi che non possono superare quello d’usura, su questo non
ci piove, ma chi ha stabilito come calcolarlo ha agito in maniera perlomeno
leggera. In alcune occasioni però poco ci manca. Per esempio quando si va in
rosso, con un interesse del 22,22percento, almeno per Intesa. Oppure per le
carte revolving con il 25 percento, il credito personale al 18,9 e la cessione
del quinto dello stipendio con il 18,2. Tenendo conto che questi signori pagano
il denaro allo 0,5percento e che ormai i conti correnti non offrono più
interessi, ci si domanda quanto siano usurai queste organizzazioni che non
possono fallire e che garantiscono del credito allo Stato e alle grandi aziende,
ma raramente al cittadino. Siamo avvitati su un sistema in cui le banche
vincono sempre e le istituzioni e i cittadini perdono, sempre.
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