Nell’era
della globalizzazione ormai nessun prodotto è esente da essere collegato alle
parole schiavitù, sfruttamento, dignità e diritti. L’ultimo caso è segnalato dal
nuovo dossier di Oxfam Zucchero amaro, che sottolinea che le maggiori aziende del
settore alimentare sono implicate in casi di land grabbing, l’accaparramento
delle terre che strappa ai piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo
terra, ma anche cibo e dignità. Tre le società maggiormente coinvolte. Tra i
casi raccolti, quello di una comunità di pescatori dello stato di Pernambuco in
Brasile sfrattata con la violenza nel 1998 per far posto a uno zuccherificio
che fornisce Coca-Cola e PepsiCo, o quello di 200 famiglie del distretto di Sre
Ambel, in Cambogia, che stanno ricorrendo in giudizio per riavere la terra da
cui sono state sfrattate nel 2006 per far posto a una piantagione di zucchero
che rifornisce la Tate & Lyle Sugars, che a sua volta vende lo zucchero ad
aziende che lavorano per Coca-Cola e PepsiCo. Nel rapporto sono anche
analizzati i gravi conflitti per la terra in Mali, Zambia e Malawi in cui è
coinvolta ABF, attraverso la sua affiliata Illovo.
Nessun commento:
Posta un commento