Il
noto sociologo Zygmunt Bauman pubblica in Italia nel 2000 questo
interessante saggio che sottolinea il totale disorientamento in cui
sono immerse le persone. Le politiche neoliberiste hanno portato alla
disgregazione del tessuto sociale, esaltando la dimensione
individuale e annullando la comunità, per lo meno quella reale.
Meglio quella virtuale e soprattutto molto meno dannosa per i poteri
transnazionali, che ormai controllano e contano molto di più dei
poteri territoriali.
Oggi
la confusione non è il risultato della negligenza o dell'errore
soggettivi, cui si può porre rimedio con uno sforzo maggiore e una
logica migliore. Quello che fa paura nel mondo contemporaneo è il
fatto che quanto più le azioni divengono consapevoli, tanto più
aggravano il caos complessivo. Per usare l'espressione calzante
coniata da Anthony Giddens, la nostra è un'incertezza costruita su
misura. L'incertezza non è una cosa cui poniamo rimedio, ma una cosa
che creiamo, che creiamo dal nulla e in abbondanza, e che creiamo con
i nostri sforzi per porvi rimedio.
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