giovedì 4 giugno 2015

3169. La solitudine del cittadino globale


Il noto sociologo Zygmunt Bauman pubblica in Italia nel 2000 questo interessante saggio che sottolinea il totale disorientamento in cui sono immerse le persone. Le politiche neoliberiste hanno portato alla disgregazione del tessuto sociale, esaltando la dimensione individuale e annullando la comunità, per lo meno quella reale. Meglio quella virtuale e soprattutto molto meno dannosa per i poteri transnazionali, che ormai controllano e contano molto di più dei poteri territoriali.

Oggi la confusione non è il risultato della negligenza o dell'errore soggettivi, cui si può porre rimedio con uno sforzo maggiore e una logica migliore. Quello che fa paura nel mondo contemporaneo è il fatto che quanto più le azioni divengono consapevoli, tanto più aggravano il caos complessivo. Per usare l'espressione calzante coniata da Anthony Giddens, la nostra è un'incertezza costruita su misura. L'incertezza non è una cosa cui poniamo rimedio, ma una cosa che creiamo, che creiamo dal nulla e in abbondanza, e che creiamo con i nostri sforzi per porvi rimedio.

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