Era il
lontano 1983 e a Torino venne ammazzato dalla ‘ndrangheta il
procuratore che indagava sul Casinò di Saint Vincent, come una delle
basi per il riciclaggio dei proventi dei sequestri di persona. Nuove
indagini però allargano il panorama ad una molto più ampia rete
criminale che aveva pressoché fagocitato la gestione dei Casinò del
nord Italia e della Costa Azzurra, sotto il controllo di esponenti
delle mafie catanesi, palermitane, calabresi, corse e marsigliesi.
Una rete che ha goduto di inspiegabili trattamenti di favore da parte
di alcuni esponenti delle istituzioni nel corso delle indagini.
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