Interessante
denuncia dell’Assasi, associazione di alcuni ospedali privati piemontesi, che è
stata esclusa dal balletto degli accordi della sanità privata, rimettendoci. Facendo
un po’ di conti, il taglio del 10% nei prossimi due anni dei costi andrà a
colpire alcuni, ma altri passeranno indenni dalla stretta economica imposta dal
piano di rientro.
Secondo
quanto si vocifera, dai prossimi incontri potrebbe scaturire una transazione
sull’accordo già siglato a maggio, che sa tanto di inciucio, nell’ambito del
quale chi ha fatto produzione in eccesso, sforando il budget massimo imposto da
piazza Castello, verrà compensato l’anno seguente. Insomma: “regole a uso e
consumo di chi siede al tavolo da gioco, agli altri non resta che ingoiare il
rospo” commenta la presidente dell'associazione Letizia Baracchi.
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