Il
radicale torinese Giulio Manfredi invita l’assessore a un gesto di
responsabilità come l’altro “tecnico” più famoso di lui, Mario Monti, che ha lasciato
tutti gli incarichi che ricopriva, cosa che non riesce proprio all’assessore piemontese.
<<Ricordo
– prosegue Manfredi - che Alleanza Toro Assicurazioni detiene titoli di
numerose industrie farmaceutiche (Glaxo, Roche, Merck & Co., Pfizer Inc.) e
che nel cda di “Ferrari S.p.A.” siede anche sir Christopher Gent, presidente
(non esecutivo) del secondo gruppo farmaceutico del mondo, la britannica
GlaxoSmithKline. E ricordo pure che il compito dell’assessore Monferino, quello
di evitare il commissariamento della sanità piemontese, non è certo meno
impegnativo di quello del premier. Monferino segua l’esempio di Monti,
altrimenti i soliti ignoti hanno già pronta la filastrocca: “Monferino uno e trino:
CDA, Assistenza e Sanità>>.
Ma
a Monferino non interessano queste facezie, piuttosto negli ultimi giorni ha
rivolto la sua attenzione alla futura Città della Salute, domandandosi che
<<se il nuovo polo della salute così com'è stato disegnato non piace,
perché il Senato Accademico l'ha approvato?". La replica del preside di
Medicina: "Abbiamo detto sì per garantire i finanziamenti".
Quando
si dice guardare la pagliuzza……………
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