martedì 22 novembre 2011

409. L’azzardo sardo


Anche nell’isola le ASL si sono organizzate per aiutare e sostenere persone e familiari che cadono nella trappola del gioco d’azzardo. Dal 2004 sono state accolte 340 persone e sono state aiutate a smettere, o perlomeno a ridurre l’attività di gioco.
"Al giorno d'oggi, in cui più di altri tempi l'offerta d'azzardo è sempre più aggressiva e istituzionalizzata, i cittadini, in particolari quelli più deboli, sono messi alla prova, ciò porta ad un sempre maggior consumo del gioco d'azzardo che riguarda tutti gli strati sociali, anche se si riscontra un maggior ricorso al gioco nei ceti medio/bassi, dove la giocata viene spesso intesa come un vero e proprio "investimento" alternativo al guadagno generato dal lavoro. I giovanissimi sono particolarmente vulnerabili rispetto all'azzardo, che dà loro modo di ricercare attraverso una dipendenza legale e pulita sensazioni intense, che immettono il giovane, con scarsa prudenza, in una situazioni di pericolo, senza valutarne le possibili conseguenze" spiega Salvatore Carai, direttore del centro di via Ghiberti a Olbia.



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