Anche
nell’isola le ASL si sono organizzate per aiutare e sostenere persone e
familiari che cadono nella trappola del gioco d’azzardo. Dal 2004 sono state
accolte 340 persone e sono state aiutate a smettere, o perlomeno a ridurre l’attività
di gioco.
"Al
giorno d'oggi, in cui più di altri tempi l'offerta d'azzardo è sempre più
aggressiva e istituzionalizzata, i cittadini, in particolari quelli più deboli,
sono messi alla prova, ciò porta ad un sempre maggior consumo del gioco
d'azzardo che riguarda tutti gli strati sociali, anche se si riscontra un
maggior ricorso al gioco nei ceti medio/bassi, dove la giocata viene spesso
intesa come un vero e proprio "investimento" alternativo al guadagno
generato dal lavoro. I giovanissimi sono particolarmente vulnerabili rispetto
all'azzardo, che dà loro modo di ricercare attraverso una dipendenza
legale e pulita sensazioni intense, che immettono il giovane, con scarsa
prudenza, in una situazioni di pericolo, senza valutarne le possibili
conseguenze" spiega Salvatore Carai, direttore del centro di via Ghiberti
a Olbia.
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