In
tutta Italia domani ci saranno oltre 400 iniziative, tra manifestazioni,
presidi, flashmob e assemblee.che intendono informare l’opinione pubblica dei
gravi problemi che vive la sanità pubblica in questo precario periodo storico.
In Piemonte invece avverrà una manifestazione unitaria il 26 novembre.
Questo
il contenuto del volantino piemontese:
Assistiamo
da molto tempo ad una grande crisi globale, finanziaria, economica e sociale,
che sta minando fortemente alle radici la sicurezza del lavoro e nel lavoro.
Il
Piemonte anche per la composizione della sua struttura produttiva, sta pagando
un prezzo molto elevato, in termini di cassa integrazione, perdita di posti di
lavoro, chiusura di attività, attacco al lavoro pubblico ed ai pubblici
dipendenti, che rischia di incrinare la coesione sociale.
In
questo quadro si inserisce il forte disagio degli operatori e dei cittadini per
le condizioni in cui versa la sanità della nostra Regione.
Siamo
in presenza di un Piano Sanitario proposto dalla Giunta Regionale che rischia
di depotenziare i servizi.
A
distanza di pochi mesi il Piano di Rientro della Giunta Regionale sta
determinando:
-
riduzione o chiusura di servizi con l’argomentazione, pretestuosa, di esigenze
di ristrutturazione;
-
liste di attesa inaccettabili per ottenere le prestazioni;
-
carenze negli organici, aggravate dalla DGR 14 che impone un pesante blocco del
turn-over del personale assistenziale con effetti negativi sui servizi.
In
questo contesto anche i Commissari negano corrette relazioni sindacali e gli operatori
sono sottoposti a ritmi di lavoro insostenibili.
CGIL
– CISL – UIL Piemonte reputano tale stato non più sopportabile e pertanto indicono
una manifestazione unitaria per il giorno 26 novembre a Torino, alle ore 10,
per chiedere:
·
una sanità più efficace ed efficiente;
·
la realizzazione di un Piano
Socio-Sanitario integrato con il territorio che abbia al centro la persona e i
suoi bisogni;
·
una sanità di qualità, pubblica e
universale;
·
una politica sanitaria che non mortifichi
la dignità degli operatori, anche con inutili allarmismi, ma che valorizzi le
professionalità e le competenze, prevedendo standard quali-quantitativi
adeguati allo svolgimento delle delicate attività nell’interesse dei cittadini;
·
una legge sulla non autosufficienza, con
finanziamenti adeguati e dedicati, che consenta alle decine di migliaia di
disabili di poter contare su servizi appropriati per le loro esigenze;
·
l’integrazione tra assistenza ospedaliera
ed assistenza post-ricovero come parte integrante della riorganizzazione del
sistema;
·
la necessità di un piano sociale regionale
che tenga conto delle nuove povertà
·
create dalla grave crisi economica e
sociale;
·
il rilancio da parte della Regione e del
sistema delle Autonomie locali di una politica pubblica per la casa;
·
di considerare la spesa sociale come scelta
prioritaria da parte di tutte le Amministrazioni Locali.
Pensiamo
che qualsiasi processo di riorganizzazione della sanità per conseguire risultati
positivi deve essere costruito con il coinvolgimento degli operatori e dei cittadini,
attraverso le OO.SS. e le sue rappresentanze.
CGIL
– CISL – UIL invitano tutte le strutture ad attivarsi nei luoghi di lavoro e
con i cittadini, per favorire una grande partecipazione alla manifestazione del
26 novembre p.v.
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