Se
un indizio non fa una prova e due fanno pensare, tre notizie relative alla
sanità piemontese potrebbero segnare l’inizio di una nuova era, l’era del
privato non piemontese che avanza e che probabilmente piace tanto al
governatore Cota.
Un
mese fa la Fondazione milanese Don Gnocchi è entrata nella gestione dell’ospedale
Gradenigo con un ruolo di primo piano, la multinazionale Orpea, che gestisce
altre strutture del genere nel Torinese, ha mostrato interesse per la clinica
psichiatrica Villa Cristina chiusa per i mancati lavori di ristrutturazione, e
la milanese Humanitas ha valutato l'acquisto del centro per la cura e la ricerca
sul cancro di Candiolo.
Queste
manovre, a mio giudizio, non andranno a migliorare i conti della Regione perché
esistono già delle convenzioni con il SSN che riconoscono a ogni ente
ospedaliero un tot a prestazione. Sono piuttosto il sintomo grave di un privato
che non ha più interessi a rimanere a gestire la propria attività, abdicando a
altri enti forse più capaci o forse più immanicati. Dopo lo scandalo Ferrero
con il carcere per imprenditori piemontesi, Monferino & Company preferiscono
gli extra-piemontesi?
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