venerdì 3 agosto 2012

1203. La cinofagia ovvero chi mangia i cani, senza parlare dei gatti


Essendo vegetariano per me non fa differenza da dove arrivi la carne, per cui non trovo per niente succulento una coscia di cane, piuttosto che una braciola di maiale. In alcuni paese, soprattutto tra Corea e Cina invece la carne di cane è molto apprezzata e si trova con facilità in molti menù. Ora la cosa non mi scandalizza particolarmente, come non mi scandalizzano le quantità di carne morta nei nostri supermercati, ma piuttosto che raccontare una cosa lontana da noi, perché non dire la quantità di gatti che vengono mangiati in Italia?
Nel 2010 in Cina si sono ribellati perché si ipotizzò un disegno di legge che avrebbe reso illegale il consumo di carne di cane e di gatto, punendo con ammende da 50 mila huan e fino a 15 giorni di carcere i tragressori. La notizia scatenò un putiferio. Il 64% dei cinesi si oppose a questo disegno di legge, mentre in rete la questione fu oggetto di roventi polemiche. Al governo si contestava l'applicazione di uno standard etico occidentale che faceva a pugni con le tradizioni culturali cinesi.
Capisco la fame e capisco che in tempi di ristrettezze anche un cane o un gatto possano fare, almeno nella testa delle persone, la differenza, ma che cosa ci rende esseri umani? Essere come gli animali o usare un pochettino del cervello che con tanto orgoglio diciamo che fa la differenza tra noi e gli animali?

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