È il
responsabile del Dipartimento per la patologia da dipendenze dell’ASL TO3, che si
occupa anche di giocatori d’azzardo. Propone una soluzione che auspico da
almeno tre anni: ridurre lo stipendio dei tanti dirigenti e medici per assumere
il personale che da anni vive nel precariato pubblico. Il medico aggiunge alla
proposta il fatto di ridursi un po’ le ore di lavoro, per compensare il mancato
reddito.
Continua
poi dicendo che “questi tagli, così come quelli alla neuropsichiatria infantile
o al sostegno all'handicap, rischiano di passare più inosservati rispetto alla
chiusura di un ospedale o alle liste di attesa chilometriche per un intervento
chirurgico. Ma significano rinunciare a una politica di prevenzione e di cura
che avrebbe dovuto contenere fenomeni come le vecchie e nuove dipendenze e il
loro impatto sulla società, e forse c'è un nesso tra queste 'sforbiciate' e le
quotidiane notizie sull'aumento di atti di microcriminalità come il furto della
catenine d'oro”.
Probabilmente non succederà che tutti decidano, in maniera solidale, questa proposta, ma almeno qualcuno della casta si è esposto.
Probabilmente non succederà che tutti decidano, in maniera solidale, questa proposta, ma almeno qualcuno della casta si è esposto.
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