È
stato approvato pochi giorni fa un piano a livello europeo che prevede lo
sterminio dello Sciurus carolinensis, lo scoiattolo grigio. I metodi previsti
per l’eliminazione sono: avvelenamento con topicidi, inalazione di gas e
rottura del collo.
«L'eradicazione
dello scoiattolo grigio com’è prospettata da Unione europea, ministero
dell’Ambiente e dalle Regioni Lombardia, Piemonte e Liguria è mortificante dal
punto di vista etico e clamorosamente errata dal punto di vista scientifico. Si
spendono quasi 2 milioni di euro per lo sterminio ma non si vieta la
commercializzazione di una delle tante specie arrivata in Europa perché
qualcuno l'ha comprata in negozio e rilasciata sul territorio», tuona il
presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer.
L’etologo
Roberto Marchesini,aggiunge: «Ho già visto la gassificazione di nutrie e
colombi: sono state campagne fallimentari. Fatte per ridurre il numero di
soggetti, hanno ottenuto il risultato opposto perché si è operata una selezione
della specie: sono sopravvissuti i soggetti più forti, che si sono
moltiplicati. Più si seleziona una specie, più aumenta di numero. Sarebbe molto
più interessante investire in un piano per il controllo demografico e in uno
studio utile per capire se il declino dello scoiattolo rosso, attribuito alla
presenza di quello grigio, sia da attribuire davvero a quest'ultimo. Non si
conosce la causa della decimazione di molte specie, penso agli anfibi, in
particolare a tante varietà di raganelle ormai quasi scomparse. Le pratiche
venatorie sono un altro problema: vengono immesse specie nell’ambiente su
richiesta dei cacciatori, e quando quella specie si è ambientata e riprodotta
fuori misura, si chiamano i cacciatori, che sono l’origine del problema, per
risolvere il problema: è successo per i cinghiali in molte zone d’Italia. I
pesci siluro? Li hanno voluti i pescatori. Tutto ruota attorno all’uomo, ma chi
ne fa le spese sono sempre gli animali».
L’uomo
crea e poi disfa, senza un minino di cognizione se non occuparsi dell’immediato.
Anche un cretino, come il sottoscritto, sa che se immetto una razza in un nuovo
ambiente prima o poi si adatta e inizia a fare sfaceli a danno degli altri
animali. L’esperienza dei conigli in Australia non ha insegnano niente a
nessuno!
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