L’organizzazione
no-profit The Enough Project ha
stilato una nuova classifica sulle aziende che si sono impegnate maggiormente nella
ricerca di materie prime “non insanguinate”: primo posto per Intel, seguito da
HP, SanDisk e Philips. Fanalino di coda invece per Nintendo.
A
rendere insanguinati materiali come il lantanio, il neodimio, il prometio, il lutezio,
l’indio, l’europio e il tantalio sono le condizioni in cui vengono raccolti:
spesso si tratta infatti di Stati dove non sono rispettate le leggi sul lavoro
e si assiste a sfruttamenti, abusi e lotte armate per il controllo dei mercati.
A
spingere le aziende a essere più accorti non è però l’azione umanitaria,
piuttosto la paura di una ricaduta negativa sull’immagine o l’obbligo di
uniformarsi alle leggi.
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