Il
potere, anche nei cartelli narcos è sempre a rischio. Oltre a doversi difendere
dagli altri cartelli rivali, i Los Zetas devono fronteggiare un fronte interno
che ambisce al potere.
A
testimoniare la situazione una scia di cadaveri. Quattordici cadaveri
abbandonati nella città messicana di San Luis Potosi. Le vittime - secondo la
polizia - erano seguaci di Ivan Velazquez, alias «Z 50» o «El Taliban». Membro
dei Los Zetas, Velazquez ha cercato di infiltrarsi in una «plaza» non sua ed ha
sfidato il potere di Miguel Angel Trevino, lo «Z 40», numero due dell’intera
organizzazione. Che ha risposto con il massacro. Una mattanza interpretata
dagli esperti come la conferma della faida interna ai Los Zetas.
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