Non
è il titolo di un film, ma la strana vicenda che coinvolge la Flaminia, una
portacontainer lunga 299 metri e battente bandiera tedesca, salpata il mese
scorso dal porto mercantile di Charleston, nella Caorlina del Sud (Stati
Uniti), e diretta ad Anversa, sulla foce belga del fiume navigabile Schelda.
Il
14 luglio scoppia un incendio a bordo, che viene domato in sei giorni e poi
succede che da oltre un mese è bloccata a circa 400 miglia dall'approdo, perché
nessuno la vuole. Non si conoscono le cause dell'incendio e nessuno è in grado
di dire quali siano le merci contenute nei 2876 container. Parigi e Londra
ripetono da settimane lo stesso refrain: «Bisogna saperne di più sul carico».
L'armatore tedesco Reederei Nsb risponde che non è «in grado di fornire questa
informazione».
Fonti
non ufficiali parlano di sostanze infiammabili, di materiale chimico esplosivo
e di gas utilizzato per gli airbag.
Intanto
che un possibile disastro ambientale possa capitare, in pieno Atlantico è stata
è stata fermata una imbarcazione con tre tonnellate di cocaina purissima. La
droga, proveniente dal Sud America, doveva arrivare sulle coste della Galizia
per essere distribuita in tutta Europa. A condurre l'operazione sono state insieme
Guardia di finanza e Cuerpo nacional de Policia spagnolo.
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