Sono
35 gli indagati dalla procura di Bologna nell’ambito dell’inchiesta sul carcere
minorile del Pratello. Tra loro ci sono uomini della polizia penitenziaria,
educatrici, ma soprattutto la ex direttrice dell’istituto Paola Ziccone.
L’accusa, contenuta nell’avviso di fine indagine che porta la data del 2
agosto, per quasi tutti è quella di omessa denuncia di reato da parte di
pubblico ufficiale. Più grave invece il reato contestato a quattro delle
persone finite sotto inchiesta: a loro si contesta l’abuso di autorità contro
arrestati o detenuti e le percosse. Si tratta di Alfonzo Caracciolo, Salvatore
Vitagliano, Cosimo Mele e Antonio Di Bacco. A fine novembre scorso, secondo
l’accusa, hanno picchiato un giovane detenuto per poi rinchiuderlo, con le
manette ai polsi, in una cella da cui avevano tolto le ante delle finestre.
Le
omesse denunce invece, 37 casi avvenuti tra l’inizio del 2010 e settembre 2011,
riguardavano percosse tra detenuti, casi di resistenza agli agenti,
danneggiamenti all’interno della struttura da parte dei giovani. Paola Ziccone,
così come gli agenti e le educatrici, avrebbero dovuto denunciare i reati alle
autorità competenti, cioè alla procura dei minori, invece non l’hanno fatto.
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