La
scorsa settimana il Bundessicherheitsrats, il Consiglio di sicurezza
federale tedesco composto dalla cancelliera Angela Merkel, dal suo
vice Sigmar Gabriel e da altri sette ministri, ha deciso di
sospendere ogni fornitura militare verso l’Arabia Saudita, uno dei
principali clienti dell’industria militare tedesca.
Le
esportazioni di armi autorizzate nel 2013 ammontavano a 360 milioni
di euro. Per l’Italia Riyad rappresenta addirittura il principale
cliente della nostra industria militare, con quasi 300 milioni di
euro di esportazioni autorizzate, corrispondente al 14percento del
totale.
La
decisione tedesca, se confermata, dovrebbe indurre anche il nostro
governo a riconsiderare l’opportunità di vendere armi a un paese
che, oltre ai gravi sospetti di sostenere i jihadisti dell’Isis,
viola la legislazione italiana (legge 185/90) che vieta di esportare
armamenti verso regimi che non rispettano i diritti umani.
Un
ripensamento anche in Italia delle esportazioni militari verso regimi
come l’Arabia Saudita richiederebbe però che il Parlamento
tornasse a svolgere la sua funzione di controllo sull’export
bellico nazionale, funzione cui deputati e sanatori hanno abdicato da
due legislature. Sai che novità!
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